Daredevil Collection # 23 | Echo

Maya Lopez è una bambina sorda, orfana di madre, a cui è rimasto solo il padre, un nativo americano che lavora per Wilson Fisk, il boss criminale conosciuto come Kingpin. Alle prese con la sua sordità, la bambina, nonostante il linguaggio dei segni imparato da uno sciamano della tribù paterna, viene ritenuta disabile e alla morte del padre, avvenuta quando lei aveva solo nove anni, viene mandata in una costosa scuola per persone con difficoltà ad imparare. Wilson Fisk si prende l'incarico di pagare le spese onorando l'ultimo desiderio del padre di Maya, quello di crescere la figlia come se fosse sua.

Maya Lopez, la giovane Echo, rivive con il suo straordinario talento visivo che sopperisce alla sordità, la sua infanzia, le storia delle sue origini raccontate da suo padre e il tormentato rapporto con Matt Murdock. Maya era stata abbindolata da Kingpin che l'aveva convinta che Devil fosse responsabile della morte del padre, e aveva utilizzato la ragazza per aprire una breccia nelle difese di Matt. Kingpin aveva intuito il talento e le potenzialità di Maya e si era presentato come un comprensivo padre putativo quando la ragazza era rimasta orfana. Maya aveva così imparato ad utiizzare le sue straordinarie capacità imitative per apprendere e replicare qualsiasi movimento o abilità fisica delle persone. Affiancata ad un costante e duro allenamento, questa abilità la rendeva estremamente interessante agli occhi di Kingpin.

Maya Lopez, la ragazza sorda in grado di replicare le abilità di chiunque veda in azione, cerca di ricucire il suo compromesso rapporto con Devil senza però giungere a un risultato soddisfacente. Il diavolo rosso si vede una con una ragazza cieca, Milla, e non ne vuole sapere di riallacciare un rapporto con Maya. Sola e sconsolata, Maya si reca nella prigione di Ryker's per incontrare Kingpin e cercare di capire quanto e in che modo abbia finto di interessarsi a lei come ad una figlia dopo la morte di suo padre. Senza più punti di riferimento Maya decide allora di tornare alla tribù di suo padre per incontrare il vecchio sciamano che le aveva insegnato il linguaggio dei segni e che era depositario di leggende e conoscenza. Il vecchio indiano invita Maya a partecipare ad un rito sciamanico per liberarsi dai due uomini che le hanno condizionato la vita e intraprendere la via della visione.

Nel liberarsi dai fantasmi del passato e ritrovare se stessa, Maya Lopez si è affidata a un vecchio sciamano, amico del padre, che la invita a partecipare a un rito sciamanico.   Trascorrono quattro giorni di digiuno tra visioni di animali e messaggi sibillini fino a quando non compare sulla scena Wolverine. Il mutante dagli artigli di adamantio rivela a Maya che è costretto a combattere costantemente per far si che la sua natura umana non venga soffocata da quella animale. Il passo principale per non soccombere alla istintiva natura animale è vincere la paura che ognuno porta all'interno del cuore. Si fa raccontare le visioni di Maya e si appresta ad aiutarla nel suo percorso come già aveva fatto il vecchio sciamano tanto tempo fa con lui.

Alla disperata ricerca di una sua identità Maya Lopez si è affidata a un vecchio sciamano sottoponendosi a una cerimonia indiana chiamata "Ricerca della visione", durante la quale incontra uno spirito animale, Wolverine. Il mutante le racconta una storia narratagli dal vecchio sciamano. In ognuno di noi convivono due cani, uno che costruisce nel rispetto degli altri e l'altro che appaga solo i suoi desideri bestiali. Quale dei due prenderà il possesso delle nostre azioni dipenderà da quale dei due noi nutriremo di più. Wolverine afferma di aver imparato la lezione anche se ogni tanto l'altro cane prende il sopravvento . Suo padre, l'uomo che aveva chiesto consiglio allo sciamano invece no, ha sempre nutrito il cane sbagliato, diventando luogotenente di Wilson Fisk, alias Kingpin, il re del crimine di New York. Maya fa suo l'insegnamento e impara a selezionare le fonti di apprendimento, quelle negative da quelle positive, cercando di non essere più prigioniera della sua rabbia ma artefice del suo destino.