1807, dopo le vittorie di Austerlitz, di Jena e di Auerstädt, la Grande Armata napoleonica attraversa la Polonia per prendere posizione in terra russa. Tensioni e rivalità animano il grosso delle truppe e la sorte sembra accanirsi sulla Compagnia d’élite del 2° reggimento dei Cacciatori a cavallo. A pochi giorni dalla battaglia di Friedland il morale è basso, ma la Grande Armata vince e lo Zar è costretto dai suoi generali a siglare l’armistizio. La Campagna di Russia è rimandata solo di qualche anno e nel 1812 la Grande Armata procede fino al cuore della Santa Russia, incrociando il proprio cammino con quello dei formidabili cosacchi. Tra attacchi di lupi, diserzioni e la guerriglia dei briganti russi, ogni soldato tenta disperatamente di mantenere ben saldi i valori dell’onore militare, cercando di sopravvivere fino alla battaglia successiva. Quaranta anni dopo, dai diari del tenente Godart, il figlio legge le memorie di un veterano che ha preferito i campi di battaglia alla famiglia, diventando il testimone di un esercito che per anni non ha mai subito sconfitte. Un esercito che ha seguito Napoleone attraverso innumerevoli paesi, da Parigi a Mosca a Vienna, diffondendo le conquiste dell’Illuminismo francese e gettando i semi di un’Europa unita.
Come avviene in questi casi la Storia è narrata attraverso le grandi battaglie vissute dal punto di vista dei piccoli soldati ed attraverso le storie di tutte le persone, soldati e no, che hanno visto incrociare i propri destini col fantasma della guerra. Narrato con crudo realismo, con il pessimismo, la violenza ed il cinismo che caratterizza ogni guerra, il fumetto fa seguire i passi di un esercito vittorioso mostrando quanto sia effimera e meschina tanta ipotetica grandezza.
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