Thunderbolts vol 1 # 122

I Thunderbolts di Norman Osborn si trovano a Denver per fermare l'attacco di Swarm, un enorme mostro composto da api assassine controllate dalla mente di uno scienziato nazista. La battaglia è l'occasione per valutare le condizioni della squadra da parte di Moonstone che riferisce a Osborn le sue condiderazioni. Bullseye è uno psicopatico fuori di testa, l’Uomo Radioattivo è depresso e demotivato perché la Cina non lo rivuole in patria, lo Spadaccino resta in squadra solo perchè Osborn gli ha promesso che avrebbe clonato sua sorella, Songbird è ostile perché sospetta che Osborn o Moonstone siano colpevoli della morte della madre, Penance sembrerebbe migliorato dal suo masochismo in seguito alle sedute con Samson e infine Venom risulta sempre più dissociato a causa del simbionte che sta prendendo sempre più il sopravvento. E' proprio quest'ultimo che ferma Swarm divorando lo scheletro che tiene insieme la coscienza del mostro apiforme. Osborn, che vorrebbe una squadra più efficente, non sembra contenta dei progressi dei Thunderbolts ricevendo le critiche di Moonstone che gli fa presente che non può pretendere molto se il gruppo è diretto da un megalomane schizzofrenico. Qualche giorno più tardi lo Spadaccino si presenta con sua sorella Andrea creando scompiglio alla base. Lo Spadaccino è convinto che sua sorella sia stata clonata da Armin Zola, come da accordo avvenuto in segreto tra loro. Osborn è piuttosto perplesso perché non è sicuro sia un semplice clone e concede allo Spadaccino il permesso di far rimanere sua sorella alla base, aspettando il momento per sbarazzarsi di entrambi. Improvvisamente la base viene attaccata dallo Skrull convinto di essere Capitan Marvel che senza troppo difficoltà fa fuori tutta la squadra. Osborn cerca di calmarlo proponendogli un drink.