Deadpool # 2 - Seconda Ristampa

Per dimostrare di essere degno di entrare negli X-Men, Deadpool, nella sua mente contorta, ha deciso di uccidere Ellis Kincaid, il padre di Mercury, che foraggiato da Osborn, ha dato inizio a una campagna mediatica per screditare gli X-Men. Ciclope cerca di fermarlo inviandogli Domino, sua compagna ai tempi degli X-Force, la quale lo raggiunge in tempo impedendogli di uccidere in diretta televisiva Kincaid. Dopo averlo narcotizzato e legato nel letto di una camera d'albergo, Domino riferisce a Ciclope di aver portato a termine la sua missione ma poi, interpretando male una conversazione, lo libera pensando che Wolverine lo volesse uccidere quando invece intendeva solo portarlo in missione allontanandolo dal suo obiettivo. Nel frattempo Osborn - che ha tutto l'interesse che Kincaid venga ucciso da Deadpool ora che il nostro protagonista è vestito con un costume da X-Man - affida il padre di Mercury nelle mani di due inesperti agenti HAMMER che lo portano alla stazione dei treni facendolo diventare un bersaglio facile. Wolverine e Domino si mettono sulle sue tracce ma la mutante si ritrova di fronte una gallina - la fobia che in precedenza aveva rivelato a Deadpool - che gli impedisce ogni suo movimento. Deadpool ha così la strada spianata per sbarazzarsi di Ellis Kincaid.

Deadpool si prepara a uccidere Ellis Kincaid facendo il gioco di Osborn che in questo modo riuscirebbe a far passare gli X-Men per dei criminali agli occhi dell'opinione pubblica. Mentre Wolverine si lancia in soccorso dell'uomo, il nostro protagonista finge di voler uccidere Kincaid andando a colpire invece un agente dell'HAMMER che, appostato in un palazzo, si apprestava a eliminare il padre di Mercury seguendo gli ordini di Osborn. Alla fine Kincaid, resosi conto di essere in pericolo di vita, ammette davanti a una telecamera di essere stato pagato da Osborn per mettere in cattiva luce gli X-Men e il piano di Osborn fallisce. Nonostante il nostro mercenario della chiacchiera facile abbia contribuito in qualche modo a riabilitare l'immagine degli X-Men, Ciclope dice a Deadpool che non sarà mai un X-Man. A questo punto le strade dei due si dividono.

Deadpool si trova in Messico per terminare il lavoro di un mercenario che, oltre a essere stato assunto per ucciderlo, doveva consegnare al boss locale Pablo Espinosa la testa di uno spacciatore chiamato Micky Dobbe. Interessato alla ricca ricompensa, Deadpool dissotterra il cadavere precedentemente ucciso dallo stesso mercenario, ma viene colpito alle spalle da due uomini che lo seppelliscono nella fossa e si allontanano con la testa di Dobbe. I due uomini sono Rico e Gus Zapata, fratelli perennemente in disaccordo, che nei loro costumi da Lucha Libre fanno i mercenari arrotondando il lunario. All'uscita di un locale, dopo essersi sbarazzati dell'intermediario a cui dovevano consegnare la testa di Dobbe, i fratelli Zapata vengono raggiunti da Deadpool riuscito a uscire dalla tomba in cui lo avevano seppellito. I Zapata, grandi ammiratori del nostro "mercenario chiaccherone", dopo essersi scusati e avergli detto di non averlo riconosciuto (effettivamente Wade indossava un sombrero) gli propongono di dividersi il denaro della taglia. In breve tempo i due fratelli si ritrovano nella villa di Espinosa per riscuotere la ricompensa ma il boss non sta ai patti e dichiara di non volerli pagare. A questo punto Deadpool, rimasto per tutto questo tempo nascosto nella bara, esce allo scoperto e uccide Espinosa e i suoi uomini. Compiuto la strage e distrutto la residenza del boss criminale, Wade raggiunge i due fratelli e insieme a loro si beve una tequila discutendo del clima messicano.

Deadpool è alle prese con tre criminali travestiti da mimo che hanno appena compiuto una rapina facendo esplodere una banca. La fragorosa esplosione ha rotto i timpani al nostro eroe chiacchierone che per una volta si ritrova coinvolto in una battaglia in un irreale silenzio.