Gatsu, un mercenario dall'oscuro passato, giunge nella città di Koca, la quale è oppressa da un malefico Barone. Gatsu uccide tutti i subordinati del Barone presenti nella taverna, tenendone in vita uno per avvertire il padrone che il Guerriero Nero è venuto per lui. Il sindaco, che teme rappresaglie da parte del Barone — in realtà un Apostolo, ovvero una creatura demoniaca che si ciba di umani — fa arrestare Gatsu. Il Barone decide tuttavia di sterminare tutti gli abitanti e dà fuoco alla città. Gatsu viene liberato dalla sua cella da Pak, un elfo che aveva soccorso poco prima, e affronta il Barone nella sua forma di serpente. Dopo essere riuscito a prevalere grazie alla sua enorme spada Ammazzadraghi, Gatsu cerca di estorcere dal Barone il nascondiglio della Mano di Dio, ma accortosi che il suo avversario non ne è a conoscenza lo lascia bruciare. Con Pak che ha preso a seguirlo, Gatsu accetta un passaggio sul carro di un monaco e di sua figlia, sebbene la sua tendenza ad attirare spiriti maligni lo spinga inizialmente a rifiutare. Quando nottetempo il marchio dietro al suo collo inizia a sanguinare, Gatsu deve fronteggiare l'attacco di un esercito di scheletri tornati in vita, che si conclude con l'uccisione del monaco e della figlia. Giunti in una città dove il Conte fa decapitare una donna con l'accusa di eresia, Gatsu si accorge che si tratta di un Apostolo e gli palesa l'intento di ucciderlo. Dopo aver sconfitto alcuni sottoposti del Conte, tra cui il capitano delle guardie Zondark, Gatsu si nasconde con l'aiuto di Vargas, un uomo che desidera vendetta dopo che il Conte lo ha orribilmente mutilato. Vargas mostra a Gatsu il Bejelit che ha sottratto al Conte sette anni prima.
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