Jesuit Joe – ma il suo vero nome è Joseph Montour Riel, nipote del celebre Louis Riel – è un Métis, mezzo Mohawk e mezzo francese. Porta la divisa delle Giubbe rosse, ma non è un poliziotto, e l'ha semplicemente trovata in un rifugio. Joe è invece uno psicopatico, capace di alternare momenti di generosità ad altri di violenza eccessiva e gratuita: come quando, attraversando un bosco pieno di uccelli che cantano, li abbatte perché c'è "troppa felicità" nei loro cinguettii.
Il volume è strutturato in maniera episodica, seguendo i suoi vagabondaggi per le distese innevate del Canada. Dopo essersi battuto con alcuni uomini che volevano ucciderlo ed averli scalpati, Joe salva un bambino bianco che stava per essere sacrificato da un indiano suo rapitore; quindi lo affida una coppia di Inuit affinché lo accudisca, rifiutando di riconsegnarlo ai genitori biologici perché, se hanno permesso che fosse sequestrato, "non lo meritano".
Prima pubblicazione: Un uomo un'avventura # 28 - L'uomo del grande nord, Edizione Cepim - Italia (Giu 1980)
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