Una tribù di indiani si accinge ad assaltare un forte che era stato costruito per la protezione di una linea ferroviaria di nuova costruzione. Radunati tutti i bufali della prateria, Pecos Bill li sprona contro gli indiani. Falco Reale, capo dei guerrieri, per evitare un massacro ordina ai suoi uomini di ritirarsi. Ma gli indiani non si danno per vinti, e pensano di assalire nuovamente la fortificazione, avendo appreso da una loro spia, la guida indiana Colorado John, che i difensori sono in numero esiguo e non riceveranno rinforzi prima di tre giorni. Pecos Bill si reca, in avanscoperta, al campo degli indiani e scopre che stanno iniziando le danze di guerra che dureranno ventiquattro ore. Tornato al forte, il nostro eroe fa costruire un profondo fossato intorno alla fortificazione, lasciando libero soltanto il tratto su cui passa la linea ferroviaria. Quando i guerrieri di Falco Reale attaccano di nuovo, si trovano ostacolati dalla trincea le cui pareti sono irte di spuntoni di rotaia. Mentre si accingono a valicarla, Pecos Bill fa uscire dal forte la locomotiva del collaudo, a cui è attaccato un carro che trasporta una mitragliatrice. Investiti dal violentissimo fuoco, gli indiani si danno alla fuga. Il nostro eroe cattura Falco Reale e si fa dire il nome della persona che li ha aizzati contro i soldati. Apprendendo che si tratta di un certo Jackson che vive a El Paso, egli corre verso quella città, e entra nell'ufficio dello sceriffo proprio nel momento in cui Jackson vuol farsi legalizzare l'atto di vendita in virtù del quale diverrà proprietario di tutto il territorio su cui corre la ferrovia. Strappatogli di mano il documento, Pecos Bill fugge, ma lo sceriffo e i suoi aiutanti lo inseguono. Intanto tutta la popolazione di El Paso si riversa per le strade della città, per celebrare la Fiesta.
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