Per difendersi dai cani inferociti, Pecos Bill usa il lazo come frusta, mentre Davy e Du Tisné fanno fuoco con i loro revolver. In questo modo i tre amici hanno la meglio sugli animali. Purtroppo stanno sopraggiungendo anche i cinesi e Pecos Bill ordina a Davy e Du Tisné di correre a cercare aiuto dai Seminoli, mentre egli attira dietro di sé gli inseguitori. Giunto all'altezza di un ponte, per sfuggire ai cinesi, si lascia cadere nel fiume sottostante. In acqua il nostro eroe viene attaccato da un caimano che riesce ad uccidere conficcandogli un pugnale in gola. Raggiunta la riva, passa attraverso un giardino che termina in una specie di tempietto fiorito e qui cade nelle mani di Mister Ho, il cinese che è capo dei mercanti di schiavi. Mister Ho, che attraverso i suoi informatori conosce la fama di Pecos Bill, decide di servirsi di lui per i suoi loschi scopi e minaccia di darlo in pasto ad una pianta mostruosa e carnivora, nel caso di un suo rifiuto. Pecos Bill, mentre cerca scampo dagli uomini di Mister Ho, va a finire in una buca dove crescono dei fiori spinosi che lo pungono e lo fanno cadere in un sonno profondo. Al suo risveglio egli si trova prigioniero in una stanza da cui non è possibile evadere per via delle robuste sbarre che chiudono le finestre. Animato da cieca speranza, suona con l'armonica il motivetto che è il segnale di riconoscimento per gli uomini della polizia. Quasi per incanto, un uomo si avvicina ad una inferriata: è Vasquez Cinnibar, l'amico di Teague che si finge complice dei banditi. Questi gli rivela un'uscita segreta che conduce al fiume e promette di attenderlo a riva. Ma, giunto in riva al fiume dopo un susseguirsi di pericoli, invece del suo salvatore incontra quattro cani che lo assalgono.
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