Un misterioso dialogo fra un soffiatore di vetro e un ceramista si rinnova ogni giorno all'ora di pranzo: quando il sole è a picco, in un paesaggio desertico e surreale, i due si ritrovano agli estremi di un lunghissimo tavolo da pranzo nel tentativo di ricordare i propri sogni e di ricostruire gli eventi vissuti le notti precedenti. María Medem costruisce un universo metafisico sospeso nello spazio e nel tempo, in cui i confini fra il giorno e la notte, fra il sonno e la veglia, fra il conscio e l'inconscio si fanno effimeri, sfuggenti. In questo paesaggio che si nutre di Dalì, De Chirico e Georgia O'Keeffe, dove un sole onnipresente tinge il cielo di pesca e arancio, due novelli Valdimir ed Estragon si addentrano nella dimensione psichica e onirica l'uno dell'altro, nelle proprie e altrui paure, in un gioco di specchi e simboli che moltiplica all'infinito il dualismo e l'ambiguità, fino al tragico, perturbante epilogo.
112 pagine
da Cenit, Apa Apa Comics - Spagna (Giu 2018)
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