L'uomo di Pechino
Gino D'Antonio (script) / Renato Polese (art) / Ugo Pietrafitta (colors)
L'ingegnere americano Regan, accompagnato da un distinto capitano militare suo connazionale, sta per raggiungere Pechino: lavorerà a una ferrovia locale, per conto di una ditta statunitense. Regan non nutre grande rispetto per i cinesi, e anzi ritiene che questi dovrebbero ringraziare – e non disprezzare – le numerose imprese straniere impiantate in Cina, visto che stanno traghettando un Paese arretrato verso la modernità; non di questo parere del capitano, di idee più moderate. Il convoglio che li sta portando in città viene fermato dalle prime scintille dell'imminente rivolta portata avanti dai "Boxer". Scesi dal treno, Regan e il capitano devono battersi con i rivoltosi per permettere al mezzo di ripartire, rimanendo tuttavia appiedati e in territorio ostile.
Il capitano viene ferito da alcuni miliziani, ma i due trovano rifugio presso la dimora del ricco principe Ling. Costui apprezza la cultura occidentale, e tuttavia è fermamente convinto della bontà delle azioni dei "Boxer": a tal proposito si scontra verbalmente con Regan, il quale ritiene invece che la violenza non possa essere giustificata in alcun modo. Quando Ling rivela loro che i fatti della giornata non sono che l'inizio, e che i "Boxer" hanno intenzione di prendere d'assalto le ambasciate internazionali a Pechino, Regan decide di non perdere tempo, e tenta una rocambolesca fuga dalla tenuta con il capitano, dopo aver tramortito il principe.
Ristampa: I grandi del fumetto # 8 - L'uomo di Pechino, Hobby & Work Publishing (Dic 1994)
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