Thor # 147

La città di Asgard, la casa degli Aesir, è stata distrutta durante l'evento noto come Assedio. Tra le macerie della città degli dèi nordici, Thor cerca di rassicurare Balder, che non si ritiene adatto di rivestire il ruolo di re, spronandolo a tornare il coraggioso guerriero di un tempo. Nonostante Loki sia in parte responsabile della caduta di Asgard, Thor è turbato per la sua morte ricordando i momenti della loro infanzia passati insieme come veri e propri fratelli. Nel frattempo, in un bar di Broxton, poco distante dalle rovine di Asgard, un eccentrico scienziato di nome Eric Solvang cerca di spiegare a Volstagg che per un principio quantistico Asgard non doveva essere spostata sulla Terra in quanto il vuoto lasciato verrà presto rimpiazzato da qualcosa di pericoloso per entrambi i mondi. Nel frattempo delle creature assetate di sangue della temuta razza aliena del pianeta Ano-Athrox piombano su Alfheim, uno dei nove mondi di Yggdrasill, compiendo una vera e propria strage sugli elfi del ghiaccio che non riescono ad opporsi alla crudeltà degli invasori. In quel preciso istante Heimdal, il guardiano del regno di Asgard, ha una visione di morte e orrore.

I Nuovi vendicatori continuano a combattere contro le creature apparse a New York, mentre al Sancta Sanctorum, Stephen Strange, Daimon Hellstrom e Doctor Voodoo cercano di capire quale nemico abbiano di fronte. Nel corso della battaglia. Ms. Marvel cerca di attraversare lo squarcio aperto nel cielo, e solo il tempestivo intervento di Strange sul piano astrale la salva dalla distruzione certa. Poco dopo altre fiamme cadono dal cielo, stavolta però distruggendo le creature e richiudendo lo squarcio. Hellstrom e Strange raggiungono New York, mentre dall’apertura cade un uomo che si rivela essere Iron Fist, con un costume bianco e dorato e l’occhio di Agamotto in mano. La sua prima reazione è quella di attaccare Strange addossandogli la colpa della catastrofe avvenuta nelle ultime ore. Iron Fist rivela di aver incontrato in un altra dimensione l'Antico il quale gli ha riferito che Stephen Strange non era il legittimo proprietario dell'Occhio di Agamotto ai tempi in cui era lo Stregone Supremo, ma che lo rubò al suo vero custode. Stephen Strange si rifiuta di rispondere alle accuse di Iron Fist il quale dichiara che la battaglia precedente non era che l’inizio di un disastro più grande.