Copertina di Bonvi (Franco Bonvicini)
Sono le tre del mattino del 2 ottobre 1968, quando Bonvi disegna la prima vignetta delle Sturmtruppen. I suoi soldatini debuttano "ufficialmente" sui quotidiani Paese Sera (lo storico quotidiano romano indisse un concorso per una striscia a fumetti italiana da affiancare alle altre) nello stesso anno e su "L'Ora" di Palermo nel luglio 1969, anche se fanno una breve apparizione nell'Almanacco della IV edizione del Salone dei Comics di Lucca (novembre 1968) e sulla rivista "alternativa" romana "Off-Side" (Aprile 1969).
Le Sturmtruppen saranno poi ospitati da altri giornali e molti periodici nel corso degli anni. Dal marzo 1972 la serie viene ospitata da Eureka, di Luciano Secchi e a partire dal 1973 l'Editoriale Corno la ripropone in sei volumetti, con più ristampe, della collana "Eureka Pocket". Nel 1977 esce la raccolta di figurine, anch'essa con notevole successo, mentre un anno dopo (1978), parte il progetto Sturmtruppen Coloren, seguito da Sturmtruppen Mese (1981). Con il fallimento dell' Editoriale Corno nel 1982.
Da segnalare anche Ultime lettere delle Sturmtruppen, libro scritto da Bonvi, costituito da lettere scritte dai suoi soldati. La saga di Sturmtruppen non è mai stata abbandonata dall'autore, fino al 1995, anno della sua prematura scomparsa. L'ultima striscia è la numero 5865.
Sturm Estaten - 35 anni di SturmTruppen
Macchia Nera
Agosto 2004
Speciale estivo, supplemento a "Lupo Alberto" 230, che presenta una raccolta delle strisce di "Sturmtruppen" per festeggiare i 35 anni dalla nascita del fumetto creato da Bonvi.
Sturmtruppen è un fumetto comico satirico italiano, ideato e disegnato da Bonvi. Pubblicato dal 1968 sotto forma di strisce giornaliere, tra il 1984 e il 1985 passò gradualmente al formato in tavole, che mantenne fino alla fine della produzione nel 1995, dovuta alla scomparsa dell'autore. Ambientato al fronte, il fumetto è una raffigurazione satirica della seconda guerra mondiale dal punto di vista delle truppe d'assalto tedesche, spesso condita da situazioni surreali. I personaggi, quasi tutti anonimi soldati o graduati, parlano un italiano storpiato da suffissi e suoni tipicamente tedeschi.
È stato il primo fumetto italiano realizzato nel formato a strisce giornaliere e per molto tempo ha goduto di una grande popolarità non solo in Italia, venendo pubblicato su un vasto numero di giornali, riviste e libri e tradotto in undici lingue diverse, fra cui il russo (divenendo, tra l'altro, il primo fumetto straniero mai pubblicato nell'allora Unione Sovietica).
Ultimi commenti