Si tratta di un racconto semi-autobiografico, nel quale la protagonista Sophia ripropone, più che specifici episodi di vita, alcuni tratti, alcuni interessi o fissazioni della Vinci, in particolare l'essere autrice di fumetti e l'amore per le cose antiche e per un tempo perduto, rappresentato in questo caso dall'Alchimia.
Trasferitasi, come l'autrice, dalla Sardegna a Bologna, la giovane Sophia è alla ricerca dei misteri alchemici che, secondo la tradizione, svelerebbero il segreto dell'eterna giovinezza e la capacità di ottenere oro e argento da altri materiali poveri. Riflessiva, empatica e sensibile, la protagonista procede per tentativi in un percorso verso la Magia mantenendo un sano scetticismo, proprio del suo tempo, ma con una profonda speranza, una tensione verso il metafisico che sembra rappresentare per Sophia e per la Vinci stessa un'innata convinzione che l'esistenza sia più di quello che ogni giorno ci è dato vedere, toccare, conoscere.
Trasferitasi, come l'autrice, dalla Sardegna a Bologna, la giovane Sophia è alla ricerca dei misteri alchemici che, secondo la tradizione, svelerebbero il segreto dell'eterna giovinezza e la capacità di ottenere oro e argento da altri materiali poveri. Riflessiva, empatica e sensibile, la protagonista procede per tentativi in un percorso verso la Magia mantenendo un sano scetticismo, proprio del suo tempo, ma con una profonda speranza, una tensione verso il metafisico che sembra rappresentare per Sophia e per la Vinci stessa un'innata convinzione che l'esistenza sia più di quello che ogni giorno ci è dato vedere, toccare, conoscere.
128 pagine
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