Shade # 2

L'intera città di Hollywood sembra vivere in un folle incubo ad occhi aperti in cui si fa fatica a capire dove inizia la realtà e finisce la finzione. Shade e Kathy si ritrovano sul set di una ridondante scenografia in continua trasformazione in cui i protagonisti sono persone comuni prelevate dalla loro vita vuota e monotona. Shade è convinto che la cinepresa con cui Ed Loot stava girando il suo film possa essere il catalizzatore di questa dilagante follia ma prima aiuta Kathy che si era ritrovata da sola in una sala cinematografica ad assistere all'assassinio dei suoi genitori. Strappata al suo incubo ricorrente, Kathy chiede a Shade, quando tutto questa sarà finito, di aiutarla a mettersi in contatto con la sua famiglia utilizzando i suoi poteri di alterare la realtà e la stessa follia. Nel frattempo, in un crescendo psichedelico, il regista e gli attori del film "I Mostri di Hollywwod", smascherati in tutte le loro debolezze, fuggono dai mostri del film che hanno preso vita rifugiandosi in uno scantinato insieme al critico cinematografico Crispin Keen. Prima di essere uccisi in una sorta di insano casting, Shade riesce a dissolvere lo stato di follia ricreandosi sceneggiatore e riscrivendo la storia del film che stavano vievendo. Tornato rutto alla normalità Shade distrugge la cinepresa corrotta dall'Urlo Americano preoccupato che anche gli oggetti inanimati ora possano impazzire.