Omar suonava il pianoforte, ma ora è morto. Eppure… la sua anima non ha perso coscienza di sé, vede ancora i vivi. Come mai? Che abbia a che fare con l’enorme dolore che prova Altea, che ha appena perso il fidanzato in un tragico incidente? In che modo il decesso del giovane è legato alla morte di Omar, e alla sua incapacità di lasciar andare le vestigia della sua vita ormai terminata? Una giovane donna che non vuole più vivere e un uomo che non accetta di essere morto; potranno guarirsi a vicenda? Difficile a dirsi, soprattutto ora che Omar non è che un pallido riflesso della persona che era, e forse anche per questo lo potete chiamare… Ramo.
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