Prospero's Books Extra # 17 | Echi invisibili

In questo primo volume di Invisible Echoes, Tony Sandoval semina i pezzi di una storia che è insieme intima e fantastica. Baltus, un giovane fotografo, ha appena perso la sua amata. Nel suo dolore, ricorda il loro incontro e i pochi mesi trascorsi insieme. Questa descrizione è raccontata con molta modestia e quanto ci vuole rabbia. L'aspetto del suo "dono" si adatta perfettamente alla situazione di angoscia sopportata dall'eroe. Per poco, questa nuova posizione passerebbe come semplici allucinazioni nate dal suo stato psicologico. Nonostante la pausa dell'esilio ventennale del protagonista principale, la narrazione rimane perfettamente controllata. Lo sceneggiatore gestisce molto bene il suo percorso drammatico e costruisce, a poco a poco, una suspense là dove il lettore forse non se l'aspetta. Tuttavia, questo scenario manca di un po' di sostanza. A parte il suo sgomento, Baltus è un totale sconosciuto, senza risorse passate o apparenti (di cosa vive mentre è via?).

Monica non c'è più, non ci sarà mai più. Per Baltus, questa perdita è insopportabile. Dal suo dolore nasce uno strano potere, comincia a vedere le cose, anzi a vedere oltre la realtà. Spaventato da queste visioni, lasciò l'Olanda per isolarsi su una piccola isola italiana. Vent'anni sono stati trascorsi in calma e meditazione. Nonostante un'anima che finalmente pensava fosse in pace, le domande di un giornalista sconvolgeranno questo equilibrio, più fragile del previsto.