Il nome di Yukine, nonostante sia andato in frantumi, non scompare; lo strumento, infatti, si trasforma in un Tesoro Sacro, uno Strumento Divino che giura assoluta fedeltà al suo padrone, così come successe a Kazuma con Bishamon. Sekki si trasforma quindi in una doppia spada e il combattimento con Bishamon continua; la dea viene quasi sopraffatta quando la corruzione che Kugaha aveva nascosto con le medicine emerge. Inoltre, il medico libera nel palazzo un ayakashi con maschera, che inizia a divorare gli altri strumenti rifugiatisi all'interno. Yato sta per uccidere Bishamon, quando sopraggiungono Hiyori e Kazuma, liberati da Kuraha, che fermano lo scontro. La dea, tuttavia, è talmente fuori di sé da attaccare ancora Yato, che questa volta viene protetto dallo stesso Kazuma. Ferito lo strumento, Bishamon riprende coscienza, libera Kugaha dal suo nome rendendolo un randagio e uccide l'ayakashi e i suoi strumenti divorati. Tornati sulla Terra, Yato decide di recidere i legami tra lui e Hiyori; la ragazza, dunque, si risveglia nel suo corpo non ricordando apparentemente niente.
Tramite un flashback, si vede il passato di Kazuma e il suo percorso accanto a Bishamon, fino alla distruzione del clan "Ma". La corruzione provocata alla dea alla fine fu dovuta a un senso di malessere comune che logorò tutti gli strumenti. Nel presente, Kazuma si sveglia dalla convalescenza e risana il legame con Vina; lei e i suoi strumenti rimasti lavorano su un modo per non far mai più ripetere una disgrazia simile.
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