La corazzata Anselmo II entra in una baia dell’isola di Sant’Agata, che fa parte del nuovo stato di Sillantoe, nell’emisfero meridionale, per scoprire cosa è accaduto ad alcune navi mercantili, scomparse nelle sue acque e verificare la possibilità di civilizzare le popolazioni indigene. Sceso a terra insieme ai suoi uomini, il tenente Assenzio è turbato, il verde dell’isola lo affascina e lo accoglie, contrapponendosi al ferro della nave da guerra. I fuochi si agitano nel buio e iniziano a riscaldare la sua mente. Durante l’esplorazione, Assenzio ha l’impressione di vedere qualcosa ma, spinto da uno strano desiderio di proteggerla, riferisce al comandante che l’isola è deserta. Una seconda spedizione per la quale si offre volontario lo conduce a un cimitero di giganteschi relitti e il tenente intravede alcune figure rosse e guizzanti che gli danno appuntamento vicino al faro. Assenzio diserta e per non farsi prendere uccide uno dei suoi uomini. “Io ho ucciso un uomo ma ho salvato le mie emozioni… ” racconta, mentre diviene sempre più succube del potere dell’isola… Da una parte la possente struttura della corazzata, l’ordine militare rigorosamente strutturato che vi regna, metafora di un’esteriorità razionale e opprimente; dall’altra l’isola, luogo misterioso e angosciante, materializzazione di un inconscio ribollente di emozioni. E tra loro il protagonista, Assenzio, che cede sempre più alla fascinazione dei lidi ignoti fino a smarrire (o a ritrovare) sé stesso.
96 pagine
Prima pubblicazione: Alter Linus # 123 del Marzo 1984 - Italia (Mar 1984)
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