«Una volta mi dicesti “I sensi di colpa, e compagnia bella, se li possono permettere solo i puri di cuore e chi è nato coi soldi… e noi, Pier, noi non siamo nessuno dei due”».
All’interno della prolifica, straordinaria e debordante produzione artistica di Henri de Toulouse-Lautrec c’era una storia. Ogni quadro, schizzo, manifesto e disegno ha iniziato a spostarsi alleandosi con altri. Si sono formati dei gruppi che avevano lo stesso linguaggio, lo stesso tratto, lo stesso suono. I suoi protagonisti hanno iniziato a parlare e a dialogare l’uno con l’altro, ma soprattutto hanno cominciato subito a desiderare.
Ed ecco che tra acrobate, clown, ballerine, fantini, prostitute, cantanti, scommettitori e bari sono apparsi Pier e Nanà. Due anime abbandonate da tutti che si trovano, si amano e si promettono di cercare la propria strada, con la voglia e la volontà di essere di più.
All’interno della prolifica, straordinaria e debordante produzione artistica di Henri de Toulouse-Lautrec c’era una storia. Ogni quadro, schizzo, manifesto e disegno ha iniziato a spostarsi alleandosi con altri. Si sono formati dei gruppi che avevano lo stesso linguaggio, lo stesso tratto, lo stesso suono. I suoi protagonisti hanno iniziato a parlare e a dialogare l’uno con l’altro, ma soprattutto hanno cominciato subito a desiderare.
Ed ecco che tra acrobate, clown, ballerine, fantini, prostitute, cantanti, scommettitori e bari sono apparsi Pier e Nanà. Due anime abbandonate da tutti che si trovano, si amano e si promettono di cercare la propria strada, con la voglia e la volontà di essere di più.
88 pagine
Ultimi commenti