Quando, nel settembre 1969, Dino Buzzati pubblica Poema a fumetti il mondo editoriale rimane disorientato: per l’erotismo esplicito che si respira nelle sue pagine, considerato nell’Italia di quegli anni ai limiti della pornografia; per il riferimento nel titolo a un genere ritenuto di serie B, il fumetto; per la sua indefinibilità: era un gioco? un romanzo illustrato? una raccolta di disegni? Era arte o letteratura? Ci vorranno quasi cinquant’anni perché questa specie di libro-film, secondo la definizione di Indro Montanelli, trovi la sua giusta collocazione nel panorama editoriale come la prima graphic novel italiana. Attraverso testi e disegni dello stesso Buzzati che raccontano in chiave pop-art il mito classico di Orfeo ed Euridice, Poema a fumetti è un manifesto della sua poetica, dove sono concentrati i temi a lui più cari – a cominciare dall’eterno duello tra la vita e la morte – che in queste pagine si intrecciano alle paure e alle speranze, alle passioni e alle trasgressioni del Buzzati uomo. Un’opera di estrema modernità, che l’autore bellunese considerava il più buzzatiano dei suoi libri: «La faccenda che mi interessa più di ogni cosa».
208 pagine
Prima pubblicazione: Poema a Fumetti, Mondadori - Italia (Set 1969)
Ultimi commenti