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Comics Cartoons # 11
Copertina di Magnus (Roberto Raviola)

Le storie sono tratte da Alan Ford n.11-12-14-15-17-18-23-24-57-60-61-67-68-70

Comics Cartoons # 11 | La storia rivisitata dal Numero Uno

Editoriale Corno Gennaio 1975
Poco dopo la separazione da Magnus, Luciano Secchi (alias Max Bunker) pubblicò per la sua Editoriale Corno questa raccolta di storie uscite, a frammenti, sulle pagine di Alan Ford. Il filo conduttore è rappresentato dai ricordi del capo del Gruppo TNT, il Numero Uno, dall'età e dall'identità segreta. Il Numero Uno pretende di avere partecipato ad alcuni fra i momenti topici della storia dell'umanità, e già questo è difficile da credere. Ma con un'inversione comica, Bunker e Magnus danno veridicità alle sue testimonianze mostrando come sono andati "veramente" i fatti. Di solito, al contrario di quanto sostenuto dal Numero Uno, la cui filosofia è puro scetticismo in salsa vichiana: la storia si ripete, nulla di nuovo sotto il sole, il genere umano non riserva sorprese.

"Io sono troppo vecchio per…" fare questo o quello: il Numero Uno finge di essere sempre stato tenuto in alta considerazione, quando in realtà viene spesso insolentito (però, a quanto pare, in quelle realtà, lui c'era). Queste storie smitizzano, svelando quel che non sta scritto sui libri di storia; Bunker, inoltre, si diverte ad aggiungere un ulteriore piano del discorso, il Numero Uno non racconta tutto, il lettore è messo a parte di aspetti celati al Gruppo TNT. In episodi che coinvolgono Custer, Leonida, Nelson, Carlo Magno, Giulio Cesare, Lafitte, Elena di Troia, Omero, Icaro, Napoleone, i golpisti sudamericani e Virgilio, assistiamo a una doppia falsificazione della Storia: quella prodotta dai racconti megalomani del Numero Uno e dall'ironico controcanto suggerito da Magnus e Bunker.

● Il Generale Custer era un vigliacco, voleva arrendersi ma sventolò un fazzoletto rosa a pois blu.

● Leonida fermò i Persiani alle Termopili, ostruendone il passaggio con il suo enorme culo incastrato nella roccia.

● L'ammiraglio Nelson era ubriaco perso quando guidò le sue navi alla vittoria di Trafalgar.

● Carlo Magno aveva un nipote, Orlando detto il Furioso, che voleva sposare una donna, Angelica, che gli appariva leggiadra a causa delle droghe con cui veniva condizionato, mentre invece era orrenda, come scoprì pochi giorni prima del matrimonio. Perciò decise di andare a Roncisvalle a combattere gli infedeli (ma anche sulla spada Durlindana, la realtà pare fosse molto diversa dall'epica).

● Giulio Cesare era un nobile squattrinato, un ladro costretto a fuggire da Roma, e ad attraversare il Rubicone mentre viene colpito da una freccia ("il dardo è tratto").

● Jean Lafitte era un pirata che si trovò coinvolto, suo malgrado, nella guerra d'indipendenza americana, e fece affari con entrambe le parti.

● La bellissima Elena costringeva Menelao a spese spaventose per profumi e gioielli. Quando Paride, figlio di Priamo, venne in visita a Sparta, se ne innamorò, ma fu Menelao a organizzare la fuga di Elena. E lo stesso Paride si sarebbe liberato volentieri di quella costosissima creatura. Ma Menelao rifiutò. "Così Paride arrivò a casa, Priamo lo insultò ferocemente, e mandò poi un messo a Menelao: o si riprendevano Elena o sarebbe stata la guerra".

● L'episodio successivo vede per protagonista Omero: un cieco aveva bisogno di un aiutante, e il Numero Uno era gli occhi del Poeta, nonché colui che trattava con le due parti in guerra, al fine di ottenere denaro in cambio di versioni idealizzate di quel conflitto.

● Icaro era un esoso; voleva risparmiare sulla cera per guadagnare di più dal commercio delle ali.

● La storia di Napoleone prende avvio con la Rivoluzione francese, dove il Numero Uno era il principale collaboratore di Robespierre, prima di inneggiare al suo ghigliottinamento. Nel Direttorio, il Numero Uno divenne il principale consigliere di Barras. Napoleone, per sfuggire a Giuseppina, accettò di andare a combattere in Italia e in Egitto. Ed ecco apparire uno dei personaggi-simbolo di questo revisionismo storico: Joseph Fouché "ex cordigliere, ex sanculotto, ex giacobino, ex rivoluzionario ed ora fervente repubblicano", in seguito ministro di Napoleone come Primo Console, e come Imperatore. Il Numero Uno, intanto, maneggia con Blucher, il generale che sconfisse Napoleone a Waterloo. Al ritorno della monarchia, sia Fouché che il Numero Uno sono sempre dalla parte giusta.

● L'episodio sui golpisti spicca per umor nero. Siamo in un generico paese sudamericano, che passa di golpe in golpe, per il continuo tradimento delle forze armate. Ogni nuovo generalissimo prende la stessa amante, un poco più svestita. Finché assume il potere il Numero Uno, che cambia amante, più giovane e praticamente nuda, e se ne va appena in tempo all'arrivo dei rivoluzionari. I tre precedenti dittatori vengono mandati a morte: Le loro ultime parole: "Muoio per la libertà / Muoio per la patria. / Muoio per le pallottole".

● Virgilio: è il Numero Uno, mai disinteressato, che suggerisce ad Augusto l'idea di dare lustro alla stirpe romana con un poema epico.