Alex, il protagonista, è un bambino timido ed introverso. Successivamente alla scomparsa del padre, inizia a trascrivere i suoi ricordi all’interno di un diario, in un tentativo di esorcizzare e affrontare il dolore che prova.
Il resoconto di Alex è fortemente sgrammaticato, a tratti incomprensibile, i periodi e i luoghi si sovrappongono così tanto fino a deformarsi, alterando in tutto e per tutto la linea temporale e i personaggi di cui narra.
Tuttavia, il chiaro filo conduttore all’interno del racconto di Alex è l’esperienza del lutto: il suo approccio alla malattia, alla scomparsa degli esseri viventi (il suo pesciolino rosso, il cane della vicina che dà il titolo al volume, il padre), al dolore e allo smarrimento della perdita. È la richiesta, da parte di un bambino che si approccia per la prima volta alla morte, di capire perché accadano cose del genere.
Il resoconto di Alex è fortemente sgrammaticato, a tratti incomprensibile, i periodi e i luoghi si sovrappongono così tanto fino a deformarsi, alterando in tutto e per tutto la linea temporale e i personaggi di cui narra.
Tuttavia, il chiaro filo conduttore all’interno del racconto di Alex è l’esperienza del lutto: il suo approccio alla malattia, alla scomparsa degli esseri viventi (il suo pesciolino rosso, il cane della vicina che dà il titolo al volume, il padre), al dolore e allo smarrimento della perdita. È la richiesta, da parte di un bambino che si approccia per la prima volta alla morte, di capire perché accadano cose del genere.
100 pagine
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