Luciano Bianciardi contribuì significativamente al fermento culturale italiano nel dopoguerra, collaborando attivamente con varie case editrici, riviste e quotidiani. La sua opera narrativa è caratterizzata da punte di ribellione verso l’establishment culturale, a cui peraltro apparteneva, e da un’attenta analisi dei costumi sociali nell’Italia del boom economico, tanto che alla finzione narrativa si mescolano spesso brani saggistici che sfociano sovente nella sociologia. Niccolò Testi e Giulio Ferrara raccontano la sua storia, scegliendo una narrazione profonda e intimista.
112 pagine
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