Il clima impazzisce. Il cataclisma si avvera. Le acque marine
invadono il mondo. Scompare l'acqua dolce, quella che rende
possibile la vita dell'uomo. E l'uomo si salva diventando pesce,
abbandonando una parte di sé per trovarne una nuova. Migliore.
Adattata alle mutate circostanze.
"Animal'z" è una storia che potrebbe essere vera, o almeno
che potrebbe diventarlo. Enki Bilal la racconta col suo consueto
tratto, che aderisce come un guanto alla realtà, ai volti e alle
emozioni e nello stesso tempo la deforma, per costringerci a vedere
oltre le apparenze. Con Animal'z, il disegno di Bilal diventa
acqua di mare, vapore acqueo, buio, lampi di luce, sangue.
Nessuno, tranne lui, potrebbe disegnare il guizzo marino di un
uomo che diventa pesce, la follia degli occhi di un uomo diventato
cannibale.
Ma la storia che ci racconta Bilal è anche una specie di parabola
ecologica, del tutto antiretorica. Ci mostra quello che accadrà al pianeta se continueremo
a depredarlo, ci mostra quello che succederà agli esseri umani se continueranno a non
pensare che il mondo è un luogo in cui dovranno continuare a vivere. I personaggi che animano
questa storia sono rottami di un'umanità sconfitta.
C'è qualche speranza? Non lo sappiamo. Qualcuno parte alla ricerca di un luogo in cui sia
ancora possibile vivere. Qualcun altro sceglie il mare. Noi aspettiamo il seguito della storia.
96 pagine
da Animal'z - Animal'z, Casterman - Francia (Mar 2009)
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