Gli indiani Chinook voglio accecare Bianca Rondine, colpevole di aver smarrito la lancia e la cintura d'oro sacre. La ragazza afferma che le sono state sottratte dal dio Manito che la protegge. Mentre un guerriero, arroventata la punta di una lancia, sta per eseguire la sentenza, interviene Pecos Bill che scaglia la lancia d'oro contro la sua mano disarmandolo. Gli indiani pensano che sia stato il dio Manito che ha ascoltato le preghiere della donna. E, ad accrescere il loro terrore superstizioso, ecco apparire il cane fiammeggiante. Tutti i guerrieri si inginocchiano e poggiano la fronte al suolo per placare l'ira dello spirito del fuoco. Pecos Bill, che aveva lanciato il cane imbalsamato dopo averlo incendiato, ne approfitta per liberare Bianca Rondine e fuggire con lei. Ma gli indiani se ne accorgono e li inseguono. Pecos Bill e la ragazza si rifugiano all'interno dell'albero sacro, così chiamato perché la sua cavità è piena di sacre reliquie degli antenati. Sotto il tronco c'è una caverna in cui i due amici si nascondono. Purtroppo essi vengono trovati dai guerrieri che iniziano a gettare massi e fasci di rami incendiati all'interno della caverna. Il tutto viene accompagnato dai lugubri canti di morte intonati dagli indiani. Il canto viene udito da Jane, Davy e Old Ben che attendevano Pecos Bill nella grotta sotto la cascata. Così essi si avventurano verso il fondo della caverna da dove provengono i suoni. Intanto il nostro eroe e Bianca Rondine rischiano di morire schiacciati e asfissiati. Ma per loro fortuna, su una parete della grotta è presente una fessura, e i due si aprono un varco scavando con le armi trovate nella caverna. Ad aiutarli, intervengono Jane e Davy che hanno raggiunto la parete che li separa: con la polvere dei proiettili realizzano una rudimentale carica esplosiva e la fanno brillare. La parete formata da massi sovrapposti viene liberata e gli amici possono ricongiungersi. Insieme si dirigono verso l'uscita che trovano presidiata dalle giubbe rosse che stanno cercando Pecos Bill...
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