L'Uomo Ragno # 127 | Conto alla rovescia verso il caos

Il Frantumatore attacca Joe Robertson ma l'intervento dell'Uomo Ragno permette al giornalista di fuggire. Successivamente il nostro eroe affronta nuovamente l'energumeno che a sua insaputa lo porta nel suo covo. Mentre i sondaggi danno per favorito Raleigh. L'Uomo Ragno riesce a sconfiggere il Frantumatore distruggendo i controlli elettronici che lo potenziano. Nella battaglia il Distruttore viene ucciso rivelandosi essere Richard Raleigh stesso.

Sotto l'influenza di un sacerdote del male chiamato Daemond, Michael Morbius, il vampiro vivente, è stato costretto ad aggredire Tora, una bambina dagli ambigui poteri. Saziata la sua fame e liberatosi dall'ipnosi, Morbius cerca di salvare la piccola vittima ma lungo la strada incontra uno strano individuo che dopo essersi fatto consegnare la bambina lo invita in una casa isolata che nasconde un enorme laboratorio scientifico, il santuario dei guardiani. Al suo interno degli uomini incappucciati affermano di essere alieni precipitati sulla Terra all'alba dei tempi e di essere responsabili degli insegnamenti grazie ai quali la razza umana si è potuta elevare. Giunti in prossimità della fine dei propri giorni, i guardiani, assistendo al declino della società, stanno creando una razza di superuomini che li possa sostituire. A contrastare il loro piano si oppone Daemond, che guida le forze oscure e del sovrannaturale. Non volendo partecipare a una guerra che non gli appartiene Morbius si allontana per vendicarsi di Daemond ma il malvagio signore dell'occulto risponde ai suoi attacchi dando vita a una creatura animalesca, Balkatar, che lo aggredisce. Nel corso della battaglia Morbius intravede Daemond in compagnia di Martine, la donna che amava.

Nel mezzo di un'oscura guerra tra i guardiani, i demagoghi della scienza, e le forze dell'occulto del reverendo Daemond, Morbius si ritrova ad affrontare Balkatar, una creatura felina evocata dal demoniaco reverendo. Improvvisamente Balkatar, ribellandosi agli ordini di Daemond, teleporta se stesso e Morbius nel Paese Dentro, la città del popolo felino. Portato al palazzo reale, il re Gerark narra a Morbius le origini della loro razza rivelandogli che in un lontano passato uno stregone di nome Ebrok per puro diletto diede origine al popolo felino evolvendo il primo di loro da un comune gatto domestico. Quando le creature feline iniziarono a riprodursi, moltiplicandosi, lo stregone e i suoi compagni decisero di esiliare il popolo felino in un'altra dimensione dove con il tempo le creature animalesche ma dotate di intelletto si civilizzarono. Per ordine degli stregoni a ogni generazione uno di loro assumeva il titolo di Balkatar e poteva essere richiamato sulla Terra per servire colui che lo aveva evocato. Quando Morbius chiede il motivo della sua presenza viene a sapere di essere stato convocato dal re per distruggere parte dello stesso popolo felino il cui sovrappopolamento rischia di sconvolgere l'intera società. Ribellandosi a questa idea, Morbius si allontana ma dopo essersi saziato di una delle creature, uccidendola, viene catturato dalla folla, ignara dei propositi del loro re, per essere gettato nel fiume della dimenticanza.