Introdotta massicciamente dai conquistadores spagnoli, la coltivazione della canapa ha avuto per secoli un posto d'onore nell'agricoltura americana, fornendo all'industria un materiale adatto a mille scopi e ai privati cittadini un innocente strumento di svago. Ma dopo cinquecento anni di sostanziale tranquillità, il consumo di marijuana è diventato improvvisamente un vizio imperdonabile, un rischio sociale paragonato alla peste nera da media compiacenti e politici prezzolati. Che cosa è successo? Quale complessa rete di interessi economici e politici ha fatto sì che una pianta diventasse più illegale e rischiosa di una mitragliatrice?
245 pagine
da Cannabis: The Illegalization of Weed in America, First Second - USA (Apr 2019)
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