Thor Vol 1 # 614

Per salvare Hela essediata dalle Dìsir, Thor pronuncia il nome delle valchirie maledette, le quali sono così costrette a rispondere alla sua chiamata. Tuttavia sono sole tre le Dìsir che decidono di recarsi dal dio del tuono. Le altre, pensando a una trappola, rimangono nel cuore della fortezza di Hela venendo affrontate da Tyr che con coraggio cerca di respingerle e non farle avvicinare alla dea dei morti. Thor cerca in tutti i modi di estrarre l'Eri-Gram, la spada in grado di ucciderle, ma solo con l'aiuto di sua madre Gea - che fa sì che la terra, suo dominio, respinga la lama - ottiene l'arma che gli permette di sconfiggere le Dìsir. Minacciandole di morte, Thor riesce a convincere una di loro ad ammettere di essersi recate ad Hel per saziare la loro fame malgrado la maledizione che imponeva loro di non farlo. Questa ammissione fa sì che le Dìsir vengano tutte ricacciate all'istante, comprese quelle che ad Asgard stavano per uccidere Tyr. Al suo risveglio Hela ringrazia i due dei per il loro aiuto e gli permette di ritornare ad Asgard. Prima di tornare, però, Thor chiede ad Hela di parlare con il fratello. Hela è costretta allora a rivelargli che Loki non si trova ad Hel, essendosi fatto cancellare dal libro dei morti. Thor è molto scosso dalla notizia, perché le anime vaganti, non protette dal terreno sacro di Hel, corrono il rischio di essere uccise dalle Dysir. In quel momento la spada si illumina segnalandogli un imminente pericolo ad Asgard. Thor si precipita ad Asgard proprio nel momento in cui Kelda sta per avvelenare Balder trafiggendola con la spada. Tuttavia la spada non le causa alcun danno ma viene assorbita dal suo corpo. Viene spiegato che Loki ha privato Kelda della sua anima pura per forgiare Eir-Gram, fatto che aveva mutato il carattere della fanciulla. Nel frattempo Mefisto osserva gli eventi rallegrandosi per il fatto che le Dìsir morte nel suo regno, senza che nessuno le abbia reclamate, sono ora di sua proprietà oltre il limite imposto dal patto con Loki, che non è comunque più in vita per reclamarle.