In un deserto alieno alcuni cacciatori abbattono una balena spaziale, ne annientano l’anima, si cibano delle sue carni, lasciano la carcassa a marcire. Ma da quel disfacimento si sprigiona una forza generativa, ciò che è morte diventa nutrimento per qualcos’altro, che a sua volta vive per farsi poi substrato. Si avvicendano i secoli e gli eoni, civiltà sorgono e collassano attorno a questo scheletro titanico. Linnea Sterte racconta una storia che è sì fantascienza ma che affronta i nodi centrali della filosofia e dell’ecologia contemporanee: il cambiamento, il ciclo della vita, il costante avvicendarsi di creature differenti che convivono in un delicato gioco che, nel lento scorrere del tempo, assomiglia a una danza
144 pagine
da In-Humus, Les Éditions de la Cerise - Francia (Apr 2018)
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