Detective Comics vol 2 # 39

Batman è stato incolpato del ferimento di Lonnie Machin. Harvey Bullock sa che ha premere il grilletto è stata la sua collega Nancy Yip ma le alte sfere della polizia hanno deciso di usarlo come capro espiatorio per salvaguardare l’immagine della polizia ed evitare ulteriori incidenti in una città messa a fuoco e ferro da alcuni cittadini incoraggiati alla violenza da Anarky. Convinto che ci sia una connessione fra il caos creato in città da Anarky e le attività criminali del Cappellaio Matto, Batman decide di contattare Bullock proponendogli un alleanza. Entrambi hanno diversi pezzi dello stesso puzzle. I bambini delle foto trovate nell’ufficio di Jeb Lester - in una valigetta che Bullock è convinto appartenga al consigliere Sam Young - sono gli stessi bambini i cui resti sono stati trovati al porto dell’East End. Seguendo una pista fornita dai deliri del Cappellaio Matto, Batman e Bullock giungono alla “casa blu”, un edificio fatiscente che si trova alla periferia della città. Mentre il Cappellaio Matto nella sua cella viene liberato da Anarky, che sembra avere dei conti sospesi con lui, nella “casa blu”, Batman e Bullock vengono aggrediti da alcuni tipi che indossano le maschere di Anarky. Bullock viene ferito al petto ma prima di perdere conoscenza riconosce tra i ragazzini in una foto appesa alla parete i volti di Jarvis Tetch, ovvero il Cappellaio Matto e la “sua” Alice, la ragazza il cui volto è stato preso come modello per le maschere di Anarky. Intanto, fuori dalla casa, arriva Anarky tirando dal bagagliaio della macchina il Cappellaio Matto. Numerosi individui con addosso la maschera della “sua” Alice sono pronti a ucciderlo.